Egregio Sig. Ministro

Ci congratuliamo, innanzi tutto, per la sua nomina.

Ogni volta che viene nominato un nuovo Ministro dell’Istruzione abbiamo un sussulto di ottimismo.

Interpretando i suoi recenti scritti sulla scuola come un manifesto di intenti, abbiamo immaginato che si occuperà seriamente di alcuni aspetti fondanti della questione Educazione:

adeguamento agli standard europei, digitalizzazione, svecchiamento e selezione dei docenti e soprattutto innalzamento del livello di scolarizzazione della popolazione italiana e facilitazione all’ accesso delle competenze necessarie al mondo lavoro.

Tutto sacrosanto. Ma i ragazzi?

Per immettere con successo i ragazzi nel mondo del lavoro, come prima condizione, occorre che i ragazzi ci siano, che esistano. Bisogna che siano sani di mente, che non si siano suicidati, tagliuzzati, isolati, consumati nell’anoressia, che non siano finiti in galera, che non siano in una babygang, che non siano sotto psicofarmaci, che abbiano, insomma, uno status psicofisico adeguato ad affrontare la vita e il lavoro.

Ora, i dati sono sotto gli occhi di tutti: un anno di emergenza  sta annullando i ragazzi. Gli accessi al pronto soccorso degli adolescenti per problemi psichiatrici o di autolesionismo sono aumentati del 300%, gli abbandoni scolastici sono impressionanti, gli sportelli di ascolto sono presi d’assalto con richieste di aiuto impossibili da esaudire. Quotidianamente le cronache riportano episodi di violenza minorile, pochi giorni fa un diciassettenne è morto in una colluttazione per futili motivi, ucciso da un coetaneo.

E’ di questa settimana una conferenza organizzata al senato in cui scienziati, esperti, medici, hanno dato l’allarme sul rischio di salute mentale dei giovanissimi, Crepet ha definito le scelte di restrizione per i minori un “crimine di pace”, noi lo chiamiamo “Annientamento di una intera generazione”. Nel 2030 l’Italia sarà un paese con una minima percentuale di adulti sani di mente.

Ci occupiamo da più di vent’anni del disagio, sempre più diffuso, nella relazione scuola/ragazzi.

La strategia adottata fino ad ora dalle agenzie educative è di nasconderlo sotto il tappeto della dislessia, dei comportamenti inadeguati, dei DSA. Insomma è sempre solo colpa dei ragazzi, difettosi o in difetto.

La relazione scuola/studente non è mai in discussione.

Nemmeno ora che le autorità costringono all’isolamento contro natura per bambini e adolescenti, a dispetto di numerosi e autorevolissimi studi scientifici che provano il bassissimo livello di pericolo della scuola in presenza (si vedano gli studi e la bibliografia scientifica della epidemiologa dott.ssa Sara Gandini).

In un clima di terrore diffuso e amplificato, tutti a scuola sono smarriti, gli adulti e i ragazzi. Ma gli adulti hanno strumenti di autodifesa psichica che mancano ai ragazzi, gli adulti hanno accesso autonomo ai supporti, gli adolescenti no, a volte non sanno nemmeno di essere caduti in un vortice di depressione e autolesionismo. Gli adulti che decidono di proteggere solo sé stessi, dunque, sono abusanti. E’ ingiusto, è una lesione dei diritti primari dei ragazzi, è la dittatura del diritto dei più forti.

I ragazzi, le nuove generazioni subiscono più di ogni altro, in questa eterna emergenza diventata normalità, la dittatura dei diritti: prima viene la salute dei genitori, dei nonni, degli insegnanti. Il loro diritto a crescere e al loro sviluppo psicofisico viene ignorato e sacrificato alla sensazione di sicurezza degli adulti. Probabilmente è la prima volta che avviene nella storia dell’evoluzione della specie umana, che da sempre è riuscita a sopravvivere perché ha privilegiato il benessere delle nuove generazioni.

A nome di tanti minori in difficoltà perché privati di ogni attenzione alla loro esistenza, l’Associazione Liberamente Onlus le chiede pubblicamente, di aggiungere un punto alla lista delle cose da fare per far evolvere la scuola: lasciare che le ragazze e i ragazzi evolvano, anzi favorirli nella loro evoluzione introducendo il rispetto della loro vitale necessità di presenza fisica, il rispetto per la loro modalità di apprendimento  (diritto citato e sbandierato in ogni documento ufficiale e totalmente ignorato nella pratica),  il rispetto per la loro necessità di educazione e formazione che va ben oltre quella di sola istruzione.

L’Associazione Liberamente Onlus le chiede di pensare al paese salvando le nuove generazioni dalla psicosi e dal disagio sociale, malattie da cui nessun vaccino ci potrà mai salvare.

lettera aperta al ministro dell'istruzione Associazione Liberamente Onlus